domenica 2 maggio 2010

IoAlice

È arrivato Rimbaud a soccorrerla, ed Alice è felice di rimembrare fiori malvagi, pasticcini vegetali e allegria dei sensi; un tempo, quale compiacimento scaturiva dalla lettura di altri mondi, di altre vie, quando l’onnipotenza pervadeva i nervi e, quando, nel tempo vergine dell’adolescenza, seguendo i passi della Ma Bohème, lei stessa se ne andava con i pugni nelle tasche sfondate, sotto il cielo, e il sogno di amori preziosi le sfiorava la testa laccata!

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