Isolamento, repressione, disagio sociale, genitori che non si salutano, uomini che parlano ancora come cavernicoli riferendosi ad una bella donna, diritti lesi e vite annullate da una mail, capi arroganti e fascisti che sputano veleno, governo aberrante che svilisce il concetto di umanità, giustizia, etica. Genitori che parlano ai figli come fossero robot, bambini di Torino che se non fanno sport rischiano di finire in carcere per tentato omicidio.
Nella violenza dell'oggi mi sento morire e mi commuovo quando guardo mio figlio che si aggira da solo nello scantinato della palestra guardando con la coda dell'occhio i movimenti violenti degli altri bambini. Vergogna che si insinua in ogni parte del corpo, ansia che pervade soprattutto il petto, che avvolge seno, polmoni, gola e stomaco e mi sento svenire, in un rigurgito di questo pezzo di mondo, di questa tristezza che io scorgo e non riesco ad ignorare.
E nelle viscere del mondo, partendo da questo tavolo, da questo pavimento, vorrei entrare per vedere se esiste qualcosa che possa restituirmi la pace, la parvenza di un'umanità autentica.
La cosa peggiore che fanno tutte le persone che adesso mi circondano e mi ostacolano, in tutta la loro mediocrità, è togliermi la voglia di creare, edificare il mondo migliore per me, per mio figlio, uccidere la creatività e la libertà.