La giornata che scorre a singhiozzo, tra bagno e cucina, apatia e noia mortale.
La vedi che prende la forchetta e non ricorda più a cosa serve, fa domande su bambini inesistenti, parla solo di persone morte, ha lo sguardo vitreo e ride per cose senza senso. Ricorda ancora, fortunatamente, che le olive hanno il nocciolo e così non si affoga, mastica lentamente. E sa ancora che quella che sta mangiando è pasta col pesto ma sembra che non senta più i sapori perché quella pasta è uguale a tutte le altre.
Crede che mio fratello sia ancora il bambino di due anni che si è versato la candeggina sulla maglietta e che io abbia dei figli. Riconosce ancora mio padre, crede che il cane parli e sia arrabbiato con lei e fa tantissimi discorsi senza senso.
Quando è andata via, le ho mandato un bacio da lontano, lei era già salita in macchina con mio padre. Mi ha guardato, io sulla soglia di casa, mi ha sorriso e l'ho salutata con la mano, le ho mandato un bacio e le ho sorriso. Per due o tre volte ci siamo mandate baci da lontano.
Poi mi ha guardata con lo sguardo spento, totalmente alienata e stanca.
Chissà se si ricorda ancora di me.
Non posso fare nulla nonna, solo abbracciarti forte e sperare che tu riconosca almeno il mio profumo per potermi sorridere ancora.