mercoledì 24 novembre 2021

Pedaggi

 Dobbiamo costruire sentieri sterrati tutti i giorni, scansare gli alberi e i cespugli, avanzare con le nostre borracce piene di alcool, mentre il coro delle  nostre suonerie ci distrae. Abbiamo le scarpe bagnate e paghiamo un pedaggio ogni cinquanta metri. Arranchiamo, ci fermiamo su un masso a piangere un po’ per poi abbracciarci e asciugarci le lacrime a vicenda, sempre avvinghiati tra una risata e una vampata di calore che ci rassicura sulla strada da percorrere. 

Dobbiamo andare senza arrivare, mentre gli animali ci passano accanto tendendoci le zampe, tentando di distrarci, di separarci. Dobbiamo cercare sempre di rimanere concentrati. Ogni tanto perdiamo le scarpe, ogni tanto crediamo alle parole del bosco, alle parole dei sogni passati. 

Ma non perdiamo mai la pazienza, la precarietà ci tiene in vita senza alcuna pretesa e siamo gelosi dei nostri corpi e delle nostre parole.

Dobbiamo pensare che la mia vita sia nelle tue mani e la tua nelle mie, che ci sono voluti anni di traslochi per trovarci, che mi proteggerai come fai con la tua vita, che avrai paura di perdermi sempre, di rompere tutti gli equilibri. Dobbiamo aver cura di avanzare piano, con la grazia di chi ha avuto cento vite e cento morti prima di noi.