venerdì 5 maggio 2017

Pazienti

A trentadue anni non abbiamo alcuna idea di quale sarà la nostra città la nostra casa la nostra famiglia, non sappiamo tra quanto tempo potremo fare un figlio. Lavori a Milano e vivi a Torino, fai il pendolare da più di due anni, paghi quattrocento euro mensili di abbonamento Trenitalia e se non riesci a prenotare i posti per l’intero mese, ogni giorno rischi la multa sul treno, anche se hai pagato il tuo maledetto abbonamento. Hai solo ferie forzate, non puoi programmare nemmeno un giorno di ferie a tua scelta, esci da casa alle cinque e mezza e ritorni alle otto e mezza se il treno è in orario. Sei stanco e non hai tempo per te, l’altro anno hai avuto una brutta influenza e non riuscivi nemmeno a dormire, non avevi tempo per andare dal medico, il medico non può giustificare il tuo ritardo a lavoro, ritardo dovuto al fatto che dovevi fare gli esami del sangue per scoprire cosa avevi. Poi sei andato un sabato mattina presto e la settimana successiva il medico ti ha detto di fare le prove allergiche, allora hai prenotato una visita col Servizio Sanitario Nazionale, sei stato un’ora al telefono e quando, dopo sei mesi, è arrivato il giorno della visita, sei andato alle Molinette e ti hanno detto che non risultava nessuna prenotazione a tuo nome. Se non fossi stato accanto a te mentre prenotavi, avrei creduto che ti eri sbagliato e invece no, la prenotazione c’era ma per errore l’avevano cancellata e quindi niente, hai perso mezza giornata di lavoro e ti hanno scalato mezzo giorno di ferie scalato senza motivazione. Hai provato a telefonare alla CDC per fare le prove allergiche da privato ma costava troppo e hai rinunciato, i soldi ti servono per pagare affitto, bollette, riscaldamento, abbonamento, parcheggio, ti servono per le spese quotidiane. Il parcheggio lo paghi 45 euro all’anno ma dal mese prossimo l’Appendino ha deciso che per i residenti in zona ztl costerà  centottanta euro, manco fosse una colpa vivere in centro. 
Molti dei miei colleghi muoiono di tumore, lo sai? Ogni volta che un mio collega scopre di avere un tumore mi viene in mente il tempo che sprechiamo tutti i giorni, a quanti malumori assorbiamo, riempiamo testa e pancia solo di malumore perché siamo sempre a contatto con gente più incazzata di noi che fa di tutto per sopravvivere. 
Il mio cliente ha cinquant’anni ed è un precario, un educatore che lavora con i minori e rischia la vita ogni giorno, non ha mai un cazzo di soldo sul conto, ha un finanziamento per l’auto e un fondo pensione. L’ho chiamato perché è un cliente del mio portafoglio, noi dobbiamo fare cassa e anche se non ha soldi, qualcosa la deve fare perché deve essere fidelizzato, deve assicurarci che rimarrà con noi anche se non ha soldi per fare un cazzo. Prima avevo in portafoglio i clienti ricchi, i pensionati papponi che si lamentavano pure se per sbaglio gli venivano addebitati dieci centesimi in più, venivano a piantar certe grane in ufficio, e avevano duecento, trecentomila euro sul conto e una pensione di tutto rispetto. Non lo sanno che la giornata tipo di un trentenne, se lavora, è: ore cinque e mezza latte scremato con fette biscottate integrali, marmellata senza zucchero perché tra colesterolo alto e gastrite meglio mantenersi leggeri, ore sei e mezza treno o autobus, ore otto e trenta lavoro fino alle sei o sette o otto o mezzanotte dipende cosa chiede l’azienda, ritorno a casa, cena veloce, cacca e a letto, cinque o sei ore di sonno se tutto va bene. 
Ma tornando al cinquantenne precario, lui dice che lavora solo con volontari perché hanno tagliato il personale ed è rimasto il solo ad avere un contratto vero, e pochi altri. I volontari sono bravi ma a volte sono anziani e restano a casa perché non stanno bene oppure sono giovani che hanno appena finito la scuola di specializzazione e non hanno esperienza. Due volontarie sono state massacrate di botte da alcuni pazienti e una ragazza di ventidue anni è stata uccisa, specializzata in psicologia criminale senza esperienza, uccisa barbaramente da un paziente. Lo Stato deve risparmiare, dice. Lui ha un viso stanco, non ha niente nella vita, non ha figli, nemmeno un cane può permettersi, i suoi risparmi li versa sul fondo pensione,  che è vincolato fino alla pensione quindi fino alla sua morte. Noi non avremo pensione e questo si sa, Tito Boeri dice che le nostre pensioni saranno ridotte, rispetto a quelle attuali, almeno del 35%, e non è vero, sa di mentire, e poi noi non ci arriveremo proprio alla pensione.

Sono andata dal medico, dice che il mal di gola dipende dalla gastrite e dagli acidi dello stomaco che risalgono per colpa della valvola cardiale e così adesso non ho solo la gastrite ma mi sveglio anche con il mal di gola tutti i giorni. Il medico non può prescrivere più tanti esami, dice che è colpa della Lorenzin, non mi sento più tanto stupida ad essere ipocondriaca, mi sento autorizzata, davvero. È merito dei miei clienti. Il mondo va avanti a Xanax e paroxetina e tutti i miei clienti, rumeni soprattutto, ne fanno uso. Gli stranieri non ce la fanno più a vivere in Italia, molti stanno pensando di trasferirsi altrove, ho il polso del paese grazie a loro. I vecchi dicono che i giovani spendono tutto quello che guadagnano, non sono in grado di risparmiare nulla, dicono che i giovani non sanno più fare sacrifici, non ne sanno un cazzo delle storie a distanza e della frustrazione, dell’impossibilità di avere figli, del fatto che i sacrifici non si possono fare se non si guadagna e non si lavora dodici ore al giorno e non possono risparmiare se non arrivano nemmeno a fine mese, l’economia non può girare, Mario Draghi, ascolta, l’economia non girerà mai in questa condizione, i liberi professionisti, gli imprenditori sono tutti ladri, per forza, perché tassati ingiustamente fino al fallimento, gli statali diventano privati e i privati diventano schiavi, il capo del governo che si dimette e invece di pensare alla legge elettorale e andare alle elezioni si riforma un governo uguale a quello di prima, non me ne frega un cazzo degli altri paesi e di cosa succede nel mondo, di Trump e Macron, di Duterte, di Kim Jong-un e di Bashar al-Assad, mi interessa di quello che succede qui, sono individualista come mi hanno insegnato, devo essere consapevole del mio presente e del mio futuro se non voglio morire di tumore devo cercare di fuggire da questa città prima di tutto, che è la più inquinata d’Italia e poi da questa nazione anche se non voglio. Devo trovare un rimedio per i miei clienti, la maggior parte badanti o colf, lenire i malumori, farmi una risata, tutti i giorni, trasformare gli sfoghi e le  urla in sorrisi, altrimenti non ne uscirò viva.