A volte il telefono squillava, ma io odio profondamente il telefono quindi niente.
Quando Daniela mi ha accompagnata a casa abbiamo deciso di fare una sosta al bar di via Gallia. Un bel bar notturno pieno di gente volgare e qualche trans, un bar in cui i baristi sono allegri e i cassieri vanno un attimo al bagno per pippare altrimenti si addormentano. Qui sono tutti strafatti. Il barista dice di essere romano ma è di colore. Non sei romano. "Da dove vieni? Sono di Roma. Sei nato qui? Sì. E i tuoi? No i miei no. Ah e loro di dove sono? Mia mamma è filippina".
Quando Daniela mi ha accompagnata a casa abbiamo deciso di fare una sosta al bar di via Gallia. Un bel bar notturno pieno di gente volgare e qualche trans, un bar in cui i baristi sono allegri e i cassieri vanno un attimo al bagno per pippare altrimenti si addormentano. Qui sono tutti strafatti. Il barista dice di essere romano ma è di colore. Non sei romano. "Da dove vieni? Sono di Roma. Sei nato qui? Sì. E i tuoi? No i miei no. Ah e loro di dove sono? Mia mamma è filippina".
Una ragazza circondata solo da ragazzi visibilmente ubriachi. Questi maschi così poco maschi si lanciano occhiate per creare una gerarchia. Non si sa bene chi deve scoparsela. Non è proprio carina ma stasera non c’è nulla di meglio. Si guardano in giro e non c’è nessuno. Lei sembra molto disponibile. Probabilmente sarebbe pure disposta a provare che ne so un’orgia o una cosa a quattro. Ma loro non possono saperlo e nemmeno intuirlo. Oggi i maschi si distinguono per questo loro essere ingenui rispetto alle donne. Loro sono disinibite, vergognosamente scollate e fanno paura. Siamo ritornati alla femme fatale del XIX secolo. La donna di oggi è una tigre reale verghiana e l’uomo ha decisamente paura di tanta aggressività. Poveri cristi costretti a massacrarsi di seghe per uno sguardo non incrociato. Perché abbassi lo sguardo e non sai quanta roba porno ti perdi. Perché loro sono lì con la minigonna pubica che aspettano solo di fartela vedere, aspettano di sbattertela in faccia ma tu non te ne accorgi nemmeno. Poi ridono sempre loro, veline deluse dalla vita, ridono per qualunque cosa. L’unica cosa che a loro importa è farsi accettare da te, maschio impaurito. Cucciolotto, non vedi come sbatte le ciglia? Non vedi che ha perso quattro chili in una settimana, per te e solo per te? Un gesto apprezzabile. Carino da parte sua. Calcolala un po’, dai. Non pensare solo alle tue di sopracciglia, Non pensare alla tua di ceretta. Guardala un po’.
Sono le quattro e un quarto di notte e la sveglia non sarà clemente con me domani mattina. Il posacenere è colmo di cicche e Remedios si è già congedata da Nicola. Io ho voglia di un’altra sigaretta, ho voglia di aspirare un altro po’ di vita.
E so bene dove vorrei essere. Su una bicicletta, lato passeggero.
Sempre che esista il lato passeggero su una bicicletta.
E adesso, con gli occhi semichiusi, vi confesso che “non so affrontare la vita quando sono sobria”. E questa è una citazione prima che una verità. Ma Bukowski stava messo male, un po' peggio di me.
Auguro a tutti una buona notte.
A tutti, comprese le stelle, quelle che prima cascavano dal cielo solo per farmi piacere e adesso non più.
Che la prossima stella cada solo per farmi piacere, perché io possa accennare un sorriso a più denti!