venerdì 25 giugno 2010

Estate

Arrivata, quest’estate ieri acerba ora matura, col profumo di fiori di zucchero e puzza di spazzatura. I topi che avanzano lungo il marciapiede del Colosseo, a passo d’uomo, le bandiere che smettono di svolazzare e non solo perché il vento non soffia più, la bambina dagli occhi sempre più azzurri, i capelli appiccicati al viso, la pizzica a piazza San Giovanni, gli odiati fuochi d’artificio e quelle stelle filanti così fuori luogo. Ridicole stelle filanti.

Tu folle tu squilibrata tu che bevi Valium caffè e vino dallo stesso bicchiere tu che non distingui più i sapori.
Tu oggi aggiungi un po’ di latte nella tazzina del caffè e abbracci volti e ricordi col sorriso sardonico di chi ha definitivamente chiuso con la strada che sta dietro.

Giusto per precisarlo a me stessa: non smetterò mai di innamorarmi della gente, di fantasticare sulla gente.

Le sigarette da oggi hanno un altro sapore.
Mi basta poco: qualche confetto dal cielo e sorrisi larghi.

Il mondo richiede veramente poco impegno. Pensa che quei ragazzi avevano il tema sugli ufo.
Pensa che oggi anche a te veniva un po’ da piangere quando hai visto le lacrime di Quagliarella.
Pensa che i cani a Roma nemmeno abbaiano più.
Pensa che non si sforza più nessuno.


Spero oggi sia un buon giorno.

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