martedì 5 luglio 2011

METRO A - DIREZIONE BATTISTINI ORE 7

Vedi quelli che ti guardano discretamente, con fare distratto, e ti hanno già studiata in un nano secondo. Ci sono quelli invece che lo fanno con insistenza, e di quelli un po’ ti spaventi perché è come se ti scopassero con lo sguardo e sperano in un tuo cenno, seppur immotivato, e vogliono tutto subito.
Io la mattina prendo quella stramaledettissima metro per Termini e mi sento osservata. L’uomo, che ho imparato a studiare in questi mesi, è un animale, come lo sono molte donne che incontro e che conosco. La tragica verità, in questa storia fatta di puzza e di sudore alle sette di mattina, è un uomo che ti scruta e che già dalle prime ore del giorno, è arrapato come un porco. Ci sono varie tipologie: c’è il gay che non guarda mai nessuno, pensa solo a sistemarsi il ciuffo e spolverare con un colpo di unghie la camicia, il palestrato che fa la stessa cosa ma guardandosi anche un po’ intorno, l’uomo d’affari che legge il ‘Corriere’ e non dà confidenza al resto del mondo, c’è l’operaio che guarda i culi di tutte le donne che entrano in metro, il ragazzino con i capelli aereodinamici, depilato possibilmente, e lo sfigato che ti sorride debolmente aspettando che ricambi la cortesia. C’è l’uomo che non ha tempo da perdere e ti guarda con sufficienza, ti sorpassa, ti scavalca. Proprio il tipo che corre la mattina, salutando di fretta figli e moglie e che di sera fa sempre tardi a lavoro.
Devo dire la verità: non c’è nessun uomo interessante in metro la mattina, solo una volta ho visto un ragazzo che mangiava una banana e che non rispondeva a nessun richiamo proveniente dall’esterno, e si faceva urtare e urtare, e spingere; ondeggiava ma continuava a fissare il vuoto con lo sguardo perso e sorridente.
Sulla metro nessuno con il quale poter scambiare due parole. Il massimo che ho sentito la mattina è: ‘scende alla prossima?’, e tu ogni volta rispondi: ‘sì’.
Poi ci sono le donne, con visi molto più tristi di quelli degli uomini, più stanche, più spaventate, più preoccupate, con ottocentomila pensieri in più. Ci sono le donne vere, quelle che devono pensare al lavoro, alla casa, alla famiglia e in particolare a marito, figli, nipoti, compleanni di nipoti e cugini e compagnetti dei figli, all’amore che è finito da tempo, al marito che ha un’altra, alla spesa, a cosa cucinare la sera, a sembrare ancora un po’ attraenti, ai tacchi che seppur scomodi si devono indossare, alla suocera, al corso di catechismo o di nuoto della figlia, al ragazzino che vuole mettere incinta la figlia, a smettere di fumare, alla voglia di fare l’amore, a tutti i libri o i film che si è persa, agli sguardi che ha evitato durante il tragitto, alle ore spese in trucco e in estetista e chissà perché dato che non se la fila nessuno, alle morbose attenzioni del fruttivendolo o del panettiere, ai viaggi che vorrebbe fare con la sua famiglia, all’uomo che la scopa senza dirle ‘ti amo’, ai fiori che vorrebbe ricevere una volta l’anno, al suo compleanno che è lontanissimo, a quando aveva un’altra età, un’altra sicurezza di sé, altre opportunità, al suo capo che la vedrà sempre come un oggetto sessuale e raramente come un essere pensante, al suo stipendio sudato, alla sua ex voglia di vivere e di fare, alle gonne fricchettone del liceo quando anche lei voleva solo divertirsi, alle sue visite ginecologiche, ai matrimoni dei suoi amici, al suono delle risate di prima, alla sua voglia di stare da sola per un po’, ai panni da stirare, alla sua megalomania di una volta, ai panni da stendere, all’affitto troppo caro, al condominio, alla spazzatura e alle pulizie.

Questo scenario metropolitano alle sette di mattina rende isterici, urta, fa male.

Vi auguro vite campagnole, fatte di pensieri legati al ‘che tempo fa’, preoccupazioni un po’ più serie, ragionamenti più semplici e sorrisi mattutini fatti non solo col trucco, sorrisi meno larghi e più sinceri, e una buona dose di povertà materiale.

1 commento:

  1. Bellisimo testo... sagace e intrigante... certo nn vorrei averti come fidanzata! ahahahah
    sono gay e amico di Julio! kisses!

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