martedì 12 ottobre 2010

DELLA CRONACA NERA ME NE FOTTO

Un'infermiera romena in coma, e per un pugno di un ventenne.
In fondo chi se ne frega. Davvero, non me ne frega niente. Non la conoscevo 'sta tipa. A me poi la cronaca non interessa.

Ti hanno detto che in metropolitana ti può succedere di tutto, che alla stazione centrale di Palermo un pazzo può prenderti a martellate, che al Lido Mida di Mondello devi stare attento perché mentre passeggi o ti abbronzi sulla brandina un camion potrebbe travolgerti. Ti hanno detto che se vai in un'altra città per studiare hai più probabilità di morire, che dopo l'undici settembre si pianificano attentati su attentati nel mondo, che sarebbe meglio non andare a Berlino per i prossimi mesi, che quello che succede ad Avetrana potrebbe succedere anche dove vivi tu, che non ti devi fidare nemmeno di tuo zio, che i romeni sono un popolo da ghettizzare, che dovresti stare attento ai tuoi vicini dopo Erba, che una madre può uccidere il figlio senza rendersene conto, che siamo un po' tutti indignati ma in fondo così affascinati da personaggi come Erika e Omar.
Un boom di ascolti per la cronaca nera. Che poi mi dovete spiegare che cazzo è questa smania di guardare studiare filmare tutte 'ste tragedie? voyeurismo necrofilo?
Certo, ormai il vero giornalista è il 'reporter diffuso'. Cioè, in parole povere, sei tu.

Insomma, oggi sul sito della 'Repubblica' leggo questa notizia e guardo il video che riprende tutta la scena del pugno alla stazione della metro di Anagnina. E mi accorgo che dopo il pugno di questo disgraziato ventenne, la donna cade a terra e per più di un minuto nessuno la soccorre. Ci sono delle persone che passando da lì decidono di fottersene e proseguire come se nulla fosse.
Allora se fino ad ora non ero riuscita bene a spiegarlo adesso so cosa mi da fastidio di questa cazzo di cronaca nera.
Le notizie con i morti, con il sangue, condite da particolari di intrighi familiari improbabili, queste storie di morti ammazzati dopo essere stati violentati, di figli che uccidono i genitori e viceversa, di persone che ti prendono a martellate alla stazione ci hanno fatto diventare dei mostri perché ci hanno arrugginito il cuore. Patetica riflessione, ma me ne fotto. Siamo un po' più bestie di prima.
Altro effetto, non meno importante delle notizie di cronaca, è quello evidentissimo di indirizzare il dibattito pubblico su temi che possono oscurarne altri che ci riguardano più direttamente, che riguardano noi in quanto cittadini di un paese democratico.

Poi mi sono ricordata di un tipo, un sociologo statunitense di nome Charles S. Clark che diceva che le immagini violente in tv provocano due effetti. Lui li definisce 'effetto vittima' ed 'effetto spettatore'. Il primo corrisponde alla paura dell'individuo di restare vittima di violenze, il secondo all'aumento dell'indifferenza verso la violenza subita da altri. La “banalità” della correlazione tra la visione di scene violente e il comportamento aggressivo poi, resta comunque una grande verità, anche se decisamente inflazionata.

E ora vergognatevi voi che l'avete lasciata a terra.

2 commenti:

  1. http://tv.repubblica.it/edizione/roma/litigano-nel-metro-donna-in-coma-per-un-pugno/54592?video

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  2. L'ho visto stamattina in tv, qui a Barcellona.
    Anche loro commentavano il fatto scandalizzandosi degli amici italiani che tardano così tanto a soccorrere la donna.
    Come dire che invece qui a barcellona queste cose non succedono.
    I catalani! gente ricca e potente.
    Talmente altolocata che si permette una lingua propria e "le da igual" se gli altri,gli spagnoli sottosviluppati, poveri e grezzi che vanno ancora alla corrida, non riescono ad occupare un'alta posizione perchè non parlano il catalano.
    Chissà cosa pensano invece di quel loro concittadino che ruba la borsa ad una ragazza mentre limonano alcolicamente..."di sicuro la mamma era romena, non poteva avere sangue catalano "el pavo"!

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