giovedì 29 marzo 2012

Il sole di Palermo

Una pesantezza dei corpi che stona con la leggerezza dell'aria. Questa è Palermo.
Via Maqueda, al sole, piazza Pretoria sfavillante, le statue bianche abbagliate dal sole, un poliziotto che chiede informazioni stradali ad un posteggiatore, gli uccelli che parlano tra loro e la gente sotto a sbraitare in un caos che non confonde. Tutti a manifestare davanti al Comune per il puro gusto di stare fuori, a godersi la splendida giornata. Chi passa da lì si ferma incuriosito e di sicuro sarà invitato a prendere un caffè. 

Che città strana, un unico enorme controsenso.
Neri e bianchi che camminano a braccetto, che sanno tutto gli uni degli altri, il pizzo che diventa una questione naturale, si chiede semplicemente col sorriso, non c'è alcun motivo di fare storie. 
Lì a Roma probabilmente starete soffrendo tutti di solitudine e i neri non saranno più felici come un tempo. Qui, invece, ballano sugli autobus al ritmo di musica che proviene dalla loro radio, in filodiffusione sull'autobus. Questa loro allegria mette tutti d'accordo.Che dire, a poco a poco, in mezzo alla spazzatura, si trovano schegge di luce impagabili. 



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